La leggenda più affascinante che riguarda Siracusa è sicuramente quella della ninfa Aretusa e del suo innamorato Alfeo.
Aretusa era una ninfa del seguito di Artemide, che trascorreva le sue giornate correndo libera tra i boschi del Peloponneso, cacciando animali e raccogliendo fiori.
Un giorno la vide il giovane Alfeo e se ne innamorò perdutamente. Il sentimento di Alfeo, purtroppo, non era ricambiato dalla giovane ninfa che, stanca di dovergli sempre sfuggire, si rivolse alla sua protettrice Artemide.
La Dea, che doveva trovarsi a corto di soluzioni migliori, la avvolse in una spessa nube, che ricoprì la giovane di un sudore gelido che si sciolse in fonte sul lido di Ortigia.
Alfeo, che doveva essere un tipo ostinato, chiese aiuto agli Dei, che lo trasformarono in un fiume che, nascendo dalla Grecia e percorrendo sotto terra tutto il mar Ionio, sfociò nei pressi della amata Fonte, lambendone le acque con le sue.
La leggenda trae origine dalla sorgente, nota come “Occhio della Zillica”, che ancora oggi sgorga in mezzo al mare fra le acque del Porto Grande di Siracusa, nei pressi della mitica Fonte Aretusa, alle cui acque continua quotidianamente ad unire le sue.
Alla Fonte Aretusa i Siracusani sono molto legati da sempre, in quanto fin dai tempi della fondazione della città ha costituito una riserva inesauribile di acqua dolce all’interno delle mura, consentendo agli abitanti di resistere per tempi prolungati ai numerosi assedi che nel corso dei secoli sono stati loro portati.